“Zero tolleranza per il doping“, è questo il messaggio che continua a lanciare il candidato alla presidenza IAAF, Sergey Bubka.
In una conferenza stampa a Parigi ha dichiarato di voler lavorare a stretto contatto con la WADA in modo da poter contrastare efficacemente gli atleti che fanno uso di doping e poter proteggere gli atleti puliti.
Il suo rivale alla presidenza, il britannico Sebastian Coe, preferirebbe invece aprire una agenzia anti doping indipendente per l’atletica, ma così facendo, afferma Bubka, si verrebbero a perdere finanziamenti, scienziati e medici che vengono mandati dal governo.
L’idea di Bubka è quella di coinvolgere sempre più ragazzi nel mondo dell’atletica e far diventare gli atleti i modelli da emulare, portando i ragazzi ad avere uno stile di vita sano e attivo.
Ovviamente non tardano ad arrivare le domande sul fenomeno del momento, Justin Gatlin, che dopo due stop per doping sembra essere più in forma che mai; poteva essere considerato comunque un modello da seguire?
Secondo il re del salto con l’asta sì, dato che al momento l’atleta stava seguendo il regolamento americano. Su questo punto si sofferma particolarmente affermando che è impossibile creare delle leggi universali contro il doping che riescano ad andare bene a tutti i paesi del mondo.
Riguardo agli stop e all’essere fermati a vita dichiara di essere favorevole a norme e regolamenti forti ma che così facendo andiamo contro agli stessi diritti umani “Non ci sono scuse per il doping. -afferma- Per me se sbagli ne paghi le conseguenze. E’ finita. Io non voglio vedere nessun altro che imbroglia e torna indietro, ma legalmente possiamo farlo? E’ questo il problema”
Foto sergeybubka.com